San Candido-Lienz

Benvenuti nelle pagine di San Candido -Lienz

 

Vacanze con gusto 2003          

Scheda visita

Itinerario

 

Galleria foto

Locali consigliati

links

stewe.it

 

 

Scheda Visita

 

 
 
Le prime testimonianze storiche di San Candido risalgono al 769 dopo Cristo quando il duca bajuvaro Tassilo III cedette all’abate benedettino Atto una striscia di terra a condizione che egli vi fondasse un convento per l’evangelizzazione degli Slavi delle Alpi.
Quando nel 783 Atto divenne poi vescovo di Freising, San Candido entrò a far parte della diocesi di Freising rimanendovi fino al 1803.
Oggi, la località che con le due frazioni di Versciaco e Prato Drava conta 3.100 abitanti è una meta turistica molto amata sia d’estate che d’inverno. Un’ampia gamma di impianti sportivi e infrastrutture, ma soprattutto la natura incontaminata delle Dolomiti di Sesto, sono infatti in grado di venire incontro ad ogni esigenza.

La ciclabile ha inizio a San Candido, 500 m più alto del punto di arrivo a Lienz in Austria. I 44 km da percorrere sono perciò superabili senza eccessiva fatica, e adatta ad ogni tipo di bicicletta, particolarmente consigliata per ciclisti novelli e bambini. La via di ritorno avviene comodamente in treno con apposito vagone per bici. Trattasi di una gita che attraverso il confine di stato  ci porta lungo prati, foreste e idilliaci paesini nel cuore del tirolo dell’Est

Punto di partenza: Parcheggio della stazione dei treni

Arrivati a Lienz dove termina la ciclabile, si ritorna in treno.

Lungo il percorso è possibile sostare. I paesi intermedi tra San Candido e Lienz  .

Lienz
Thal
Mittewald a.d. Drau
Abfaltersbach
Tassenbach
Sillian
Weitlanbrunn
Innichen/San Candido

Lienz è la piccola capitale dell’Ost Tirol: un castello medievale sormonta e - in un certo senso - anticipa il centro cittadino: scale a chiocciola, affreschi gotici e torri di guardia da cui si ammira l’intera vallata, fino alle Dolomiti, e poco oltre c’é già l’Italia.
Proprio gli italiani sono il piatto forte del movimento turistico, siamo tutti alla mercé dei vessilli absburgici e tirolesi, tutti con evidenti difficoltà motorie nello scendere le ripide scale di legno che si allontanano dalla torre maestra, da dove una volta le vedette tirolesi attendevano gli attacchi dei Bavaresi, mentre le donne chiacchieravano da una finestra all’altra, in attesa del ritorno dei coniugi, pregando un Dio austriaco.